Un sogno che ho fin da piccolo. Prendere una barca e girare il mondo.
Ciao, mi presento. Mi chiamo Benny e vivo a Genova.
Sono molti anni che sento una spinta a realizzare quello che da sempre è stato il mio sogno, fare il giro del mondo in barca a vela.
Perchè proprio in barca? Perchè niente come l’oceano può darti una sensazione di libertà
Per dar seguito al mio progetto dapprima mi sono trasferito a Genova. Girare in porto, vedere barche e conoscere marinai mi dava sempre più l’idea che un giorno anche io avrei potuto .
E così ho cominciato.
Da un lato le prime esperienze di navigazione al Centro Velico Caprera, fino al giro d’Italia a vela, da Monfalcone a Genova, e alla trasversata atlantica fatta nel 2016. Traversata splendida ed emozionante. Siamo partiti da Malaga, in Spagna, e dopo una sosta alle Canarie siamo ripartiti, destinazione Capo Verde e poi Brasile.
Durante quei giorni in mare, in mezzo al nulla, ho capito che era quello che volevo fare “da grande”. Nemmeno la destinazione aveva ormai importanza, l’importante era navigare. “Per la sola ragione del viaggio.. Viaggiare” per dirla con Fabrizio de Andrè. Anche i giri tra un’isola dei Caraibi ed un’altra sono stati un’esperienza straordinaria. Fortunatamente sono riuscito a trovare un lavoro sull’isola di Saint Martin il che mi ha consentito di allungare di molti mesi il mio viaggio. Un viaggio che mi rimarrà per sempre, come per sempre mi rimarrà l’emozione della prima notte in oceano oppure l’eccitazione provata al passaggio nell’emisfero sud.
Da un lato quindi ho cominciato con le esperienze di navigazione e dall’altro avevo la necessità di mettere da parte i soldi necessari per poter fare il giro del mondo e anche di capire su quale barca avrei potuto affrontare un viaggio così difficile ed entusiasmante.
Purtroppo la vita quotidiana spesso ci allontana dalle nostre passioni e dai nostri desideri e così il progetto è stato messo in stand by per qualche anno.
Poi nel 2020 due episodi hanno ridato linfa al sogno.
In primis la pandemia e il lockdown che determinano un senso di urgenza nel dover conseguire i propri progetti.
E poi l’inizio di una relazione epistolare con Ernesto Tross, autocostrutture, progettista, navigatore. Le idee di Ernesto e il suo coraggio nel portarle avanti sono state fondamentali.
Inizia la costruzione!
Tramite lui mi sono messo in contatto con il cantiere presso il quale Ernesto ha costruito le sue ultime barche e da là in poi il sogno ha iniziato a prendere realmente forma. Nel momento in cui scrivo stiamo iniziando a tagliare le prime lastre che andranno a costituire lo scheletro della barca
Timshel sarà una barca di alluminio di 10 metri, a deriva mobile con armo a soli fiocchi. Tanto spartana quanto sicura nell’affrontare ogni condizione di mare. Una barca a modo suo rivoluzionaria dove ogni elemento è studiato per garantire sicurezza, semplicità ed affidabilità. Sarà un piacere poter approfondire questi aspetti con tutti quelli che avranno deciso di sostenermi in questa mia impresa.
Timshel navigherà inizialmente in Mediterraneo per arrivare un giorno a fare il giro del mondo, passando per i mari del sud e i tre grandi capi (Buona Speranza, Leeuwin e Capo Horn).
Un viaggio alla scoperta del nostro pianeta, delle diverse culture che vi abitano, ma anche alla scoperta di sè stessi e dei propri limiti. Un viaggio interiore che penso sia il vero obiettivo e la vera realizzazione di ognuno di noi.
“Prima pensavo a quella volta che Sam Hamilton, io e voi facemmo una lunga conversazione su una parola” disse Adam. “Che parola era?”
“Ora capisco. La parola era timshel.”
“Timshel. E voi diceste…”
“Dissi che nella parola era implicita la grandezza di un uomo, se questi voleva approfittarne.”
“Ricordo cha a Sam Hamilton questo fece molto bene.”
“Lo liberò” disse Li. “Gli dette il diritto di essere un uomo…”
John Steinbeck, La Valle dell’Eden.